E’ ormai assicurato dalle ultime ricerche scientifiche che tutto ciò che determina le reazioni comportamentali ed emotive dell’essere umano, sono strettamente correlate dai pensieri e da tutto quello che essi scaturiscono in un qualunque momento della vita soggettiva.
Significa, praticamente, che ogni persona ha il suo modo di reagire agli eventi del quotidiano oppure a stress più rari ed improvvisi – ad esempio un lutto – e questo può sfociare in comportamenti non proprio idonei, fino al punto da dover ricorrere ad un aiuto psicologico. Per questo tipo però di problema, generalmente, ci si affida ad una psicoterapia cognitiva.
In che consiste la psicoterapia cognitiva?
Molto semplice: è una terapia psicologica che ha come scopo quello di aiutare le persone a dare un senso a tutto ciò che le circonda immagazzinando ed organizzando le esperienze di vita affinché potranno essere in grado di gestirle ed affrontarle.
Tante volte si reagisce in maniera diversa a due eventi uguali ma, verificatisi in tempi della vita diversi, hanno scaturito delle reazioni spesso opposte. Ecco cosa cerca di spiegare e risolvere la psicoterapia cognitiva, il perché di queste reazioni che si presentano in base al modo di elaborare i pensieri agendo proprio su questi ultimi.
Un rumore improvviso può destare paura, mettere la persona alla ricerca ossessiva di cosa l’abbia potuto provocare, così come, in altri momenti della vita, la stessa persona avrebbe potuto reagire in maniera più superficiale dando una spiegazione approssimativa senza preoccuparsi più di tanto.
Con lo studio quindi del comportamento, lo psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo aiuterà a cambiare in positivo i pensieri di un individuo, quegli stessi pensieri che da solo lo portano ad avere difficoltà in ogni campo della sua vita, dal sociale al privato, dallo psicologico al comportamentale.
Come agisce la psicoterapia cognitiva?
La psicoterapia cognitiva agisce o cerca di agire direttamente sui pensieri del soggetto che di fronte a problematiche diverse può avere reazioni catastrofiche che sfociano in attacchi d’ansia, fobie, disturbi del sonno o addirittura aggressività.
L’individuo deve prendere atto di ciò che lo circonda e degli eventi che si susseguono intorno a lui, solo con la psicoterapia cognitiva sarà in grado di relazionarsi a tutte queste cose e ad essere più ragionevole senza farsi sopraffare da pensieri spesso errati che lo portano poi a sfociare nei comportamenti psicologici precedentemente illustrati.
In realtà avviene un vero e proprio scambio di idee che vede lo psicoterapeuta mettere in discussione tutti i punti di vista errati del suo paziente: lo aiuterà a guardare lo stesso evento con occhi diversi, utilizzando altre prospettive e coinvolgendolo in altri tipi di pensieri che pian piano, il paziente dovrà apprezzare al punto tale da renderli propri.
Ecco da dove deriva, infatti, il nome stesso della psicoterapia cognitiva, lì dove per “cognitiva” si intende il far scoprire al cliente – paziente che i fastidiosi sintomi da lui avvertiti sono frutto di pensieri disfunzionali atti a distorcergli la visione delle cose rendendolo ansioso, arrabbiato e depresso.
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