Se parliamo di simboli dell’ enologia italiana non possiamo non citare il vino più pregiato al mondo di origine toscana, il Sassicaia. Questo campione del gusto è stato insignito di numerosissimi premi a livello mondiale ed è fra i vini dell’eccellenza italiana più consumati nei ristoranti di lusso. A buon intenditor poche parole si suol dire, ed il Sassicaia è riuscito a conquistarsi un posto fra i vini storici già dal suo primo rilascio sul mercato.
Creato e distribuito dalla storica tenuta San Guido di Sassicaia in Toscana, è il connubio perfetto di due dei vigneti più pregiati in assoluto, il Cabernet Sauvignon ed il Cabernet Franc presenti nella miscela originale rispettivamente per l’85% ed il 15%. Il colore rosso rubino profondo ne identifica il livello di purezza, mentre il gusto caratteristico denso e compatto viene esaltato dagli aromi floreali e di ribes.
Interessante è la storia della nascita del Sassicaia avvenuta per mano di Mario Incisa della Rocchetta, un bravo viticoltore, studente all’università di Pisa, che amava frequentare le corti dei nobili toscani degustandone i vini pregiati. Mario era alla ricerca di un gusto particolare, un qualcosa che riuscisse a distinguersi in mezzo ai grandi nomi dell’enologia dell’epoca. Così molto diligentemente si mise a studiare e a ricercare quel gusto che aveva in testa ma che ancora non era riuscito a ricreare.
Finchè un giorno, notando che Sassicaia possedeva un territorio molto simile a Graves (cittadina francese rinomata per la produzione di Cabernet), decise di provare a piantare vigneti francesi, cosa che nessuno aveva mai provato all’epoca in Toscana. Da questo colpo di genio e dalla dedizione di Mario è nato quello che oggi è il vino più pregiato al mondo, il Sassicaia.